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Il Consiglio della magistratura è l’organo dello Stato non posizionato dalla Costituzione in alcun ramo di potere, ma nella nomina dei giudici garantisce la collaborazione tra il potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Le sue mansioni sono la protezione dell’indipendenza dei giudici e della magistratura e la promozione e la garanzia della responsabilità, efficienza e qualità dell'operato della magistratura.

Il Consiglio della magistratura esercita la sua competenza fondamentale nella procedura di candidatura dei giudici per i posti del giudice, in cui effettua la selezione, proponendo all’Assemblea nazionale, ai fini dell’elezione, soltanto un candidato per ricoprire un singolo posto del giudice. Inoltre adotta i criteri per il raggiungimento della qualità del lavoro dei giudici, decide sulla promozione dei giudici, presenta la richiesta per la valutazione del servizio del giudice per un singolo giudice e la richiesta del controllo sull’operato del giudice. Il Consiglio della magistratura nomina e revoca i presidenti dei tribunali e decide sui ricorsi dei giudici che ritengono che nei suoi confronti sia stata violata la posizione indipendente o l’indipendenza della magistratura.

È composto da undici membri. Cinque membri sono eletti, su proposta del Presidente della Repubblica, da parte dell’Assemblea nazionale tra professori universitari di diritto, avvocati e altri giuristi, sei membri sono invece eletti nelle proprie file dai giudici tra i giudici che svolgono permanentemente la funzione giurisdizionale.